ARCHIVIO TPE
Stagione 2021/22
ELENCO SPETTACOLI
FURORE
John Steinbeck / Massimo Popolizio
Dopo aver attraversato da magnifico interprete le memorabili edizioni teatrali di celebri romanzi dirette da Luca Ronconi, Massimo Popolizio prosegue nel suo cammino di regista e attore confrontandosi con un testo di grande impatto. «Dove andate? Qui non c’è posto per tutti», si sentono rispondere i migranti che vagano in cerca di lavoro nel grande catino dell’America della Grande Depressione. Una domanda attualissima.
THE NEST – IL NIDO
Franz Xaver Kroetz / DELLAVALLE/PETRIS
La compagnia DELLAVALLE/PETRIS si confronta ora con la drammaturgia [esteticamente] politica di Kroetz, curando la prima messinscena italiana del suo Das Nest, scritto nel 1975, manifesto critico della società tedesca del Secondo dopoguerra con il suo contraddittorio boom economico. Una giovane coppia, Kurt e Martha. Un figlio in arrivo. Per mantenere uno standard di vita adeguato al modello di benessere proposto dalla società e sostenere l’impegno economico che la scelta di metter su famiglia comporta, Kurt acconsente a svolgere dei lavori extra per il suo capo.
CLEOPATRÀS
Giovanni Testori / Valter Malosti / Anna Della Rosa
I Tre Lai (Cleopatràs, Erodiàs, Mater Strangosciàs) sono il testamento ultimo di Giovanni Testori (1923-1993) e il vertice della straordinaria stagione creativa dello scrittore. Queste eroine a cavallo di un trapasso epocale, tra loro contemporanee e lontanissime, riemergono dalla morte per raccontarsi e piangere sul corpo dell’amato e raccontare a noi tutti il mistero per eccellenza, quello dell’Amore.
GIRO DI VITE
Henry James / Valter Malosti / Irene Ivaldi
Nel 1898 Henry James dà alle stampe Il giro di vite (The turn of the screw). Una costruzione meravigliosamente ambigua e forse la sua novella più famosa presso il grande pubblico, anche per la sinistra, allucinata trasposizione operistica del 1954 di Benjamin Britten e soprattutto per una bella versione cinematografica firmata nel 1961 da Jack Clayton (The innocents). Fiumi di inchiostro, letterari e psicanalitici, sono stati usati per leggere nelle maniere più diverse il mistero dei fantasmi, irreali e realissimi, che ossessionano i due piccoli Miles e Flora e la loro istitutrice.
MACBETH. LE COSE NASCOSTE
William Shakespeare / Carmelo Rifici
Lo spettacolo nasce da un viaggio nell’anima degli attori alla ricerca dei loro lati nascosti, in cui Carmelo Rifici cerca uno spazio di condivisione tra attori e spettatori. Dopo l’esame di un’ampia bibliografia e importanti discussioni si è infatti partiti sottoponendo ciascun attore a una seduta di psicanalisi sotto la guida del dottor Lombardi. La seduta ha permesso a ognuno di esplorare gli innumerevoli legami tra il sé e l’universo simbolico del Macbeth, alla ricerca della propria strega.
GUARDA COME NEVICA 2. IL GABBIANO
Anton Čechov / Licia Lanera
Guarda come nevica è un unico lungo spettacolo in tre tempi. Tre grandi autori russi. Tre generi letterari, un unico cuore, quello ghiacciato, simbolo della Russia e dell’atrofia del dolore. Una scena che si incastra dentro l’altra, un filo rosso che unisce le tre opere. E neve, tanta neve. Čechov racconta le tragedie private di uomini e donne piccoli piccoli dalla vita costellata da fallimenti, che non lasciano traccia nella storia e si consumano nelle case. Una tristezza infinita, una paura della vecchiaia, della solitudine, un tempo dilatato e vuoto in cui si muore piano piano, un gusto smisurato e allo stesso tempo misuratissimo per la sconfitta.
CADUTO FUORI DAL TEMPO
David Grossman / Elena Bucci / Marco Sgrosso
Elena Bucci e Marco Sgrosso si confrontano ora con uno tra i maggiori scrittori della nostra epoca, l’israeliano David Grossman, adattando e rileggendo per il teatro una delle sue opere più ardue: Caduto fuori dal tempo. Scritto nel 2011, il romanzo elabora la riflessione sulla perdita del suo secondogenito Uri, ucciso in missione da un missile anticarro sul fronte libanese nel 2006.
CIRCO KAFKA
Claudio Morganti / Roberto Abbiati
Claudio Morganti, il «grande irregolare» del teatro italiano, decostruisce e ricompone un testo capitale della letteratura occidentale, sinistramente profetico delle pagine più buie del Novecento e diventato archetipo universale della nostra condizione umana: Il processo di Franz Kafka. Josef K. viene arrestato da due agenti del tribunale, condannato e giustiziato senza essere informato in merito alla natura delle accuse a suo carico e senza alcun riferimento per attuare una vera difesa.
ALDA MERINI. UNA STORIA DIVERSA
Ivana Ferri / Lucilla Giagnoni
Ivana Ferri sul tema con una duplice finalità: ricordare l’opera e il percorso di vita di una delle più straordinarie voci poetiche del Novecento e richiamare l’attenzione su cosa è stata in Italia l’istituzione-manicomio. Il flusso incessante di parole, sensazioni e speranze è contrappuntato da alcuni documenti visivi su questa realtà. La serata diventa così indirettamente anche un ricordo rivolto a Franco Basaglia, che ai malati di mente ha restituito, oltre che la vita, la dignità.
I DUE GEMELLI VENEZIANI
Carlo Goldoni / Valter Malosti / Marco Foschi
La storia teatrale e di composizione de I due gemelli veneziani (1747) e dei suoi eredi letterari e scenici è un viaggio affascinante e rivela lampi di quella grazia eversiva e seminale che fu quella schiera di attori che tra la fine del ‘500 e la fine del ‘700 dominarono le scene teatrali europee. In Goldoni tutto il mondo doppio, barocco, sensuale in cui si muovono misteriose e concrete incarnazioni di pulsioni non è svanito nel nulla. I due gemelli è una gran macchina di divertimento con un intreccio trascinante fatto di duelli, amori e disamori, fughe, prigioni, ritrovamenti…
ANIMA MUNDI
Lucilla Giagnoni
Ormai è certo che ogni evento mette in moto una catena di reazioni e risonanze, che coinvolgono tutto il mondo. Si sapeva da tempo che se una farfalla batte le ali a Pechino, scoppia un uragano in California. Si sapeva, si diceva, ma nessuno l’aveva ancora veramente sperimentato. Ora lo sappiamo, perché l’abbiamo vissuto. E anche se per alcuni sembrano semplificazioni, oggi sappiamo con precisione quanto l’abbattere foreste procuri pandemie o quanto gli allevamenti intensivi siano responsabili dei cambiamenti climatici.
IN NOME DELLA MADRE
Erri De Luca / Gianluca Barbadori / Galatea Ranzi
In nome della madre è la storia, narrata in prima persona, di Miriàm, una ragazza della Galilea che ha una strana visione nella quale un angelo le annuncia che avrà un figlio e le profetizza per lui un destino di grandezza. Subito dopo, la giovane scopre di essere incinta. Dopo qualche titubanza, decide di avvertire Iosef, il suo promesso sposo. Miriàm sa perfettamente che rischia di essere lapidata, ma rifiuta ogni menzogna, rivendicando il mistero della sua gravidanza e la sua assoluta buona fede.
TIRESIA E ALTRI PRODIGI
Eva Robin’s / Claudio del Toro / Elena Serra
Niente nella natura è immobile. Tiresia lo sa bene da quella volta che guardò due serpenti accoppiarsi e, infastidito, ne uccise uno. Il dio, per punirlo, lo cambiò di sesso e lo tramutò in donna. Ma non fu una maledizione. Fu un dono. Da allora Tiresia è l’uomo più saggio del suo tempo.
LE LACRIME DI MIRRA
Marco Lorenzi / ANIMALIGUIDA / Gaia Ginevra Giorgi
Il mito di Mirra affronta un tabù ancestrale della civiltà occidentale: l’incesto. Un tabù talmente disturbante che lo stesso Ovidio chiede scusa al lettore quando si accinge a narrarlo. Anche la tragedia che Vittorio Alfieri le dedicherà nel 1784-86 sarà una delle sue più forti e anomale. La principessa Mirra è soggiogata da un’attrazione sessuale oscura e indomabile per il padre Cinira. Con l’inganno arriva a giacere con lui e ne rimane gravida. Fugge.
SORELLE
Pascal Rambert / Sara Bertelà / Anna Della Rosa / Produzione TPE
Il regista ha rimodellato la pièce sul corpo e la personalità di Della Rosa e Bertelà in questo che è il primo adattamento italiano di un testo già presentato con successo in Estonia, Perù, Grecia, Venezuela e Hong Kong e ora nuovamente in scena sul palco che lo ha visto nascere fin dalle prime prove. Rambert intesse un grande racconto che mette al centro la resa dei conti tra due sorelle. L’intreccio muove da un conflitto famigliare per assumere in maniera raffinata e sottile una visione geopolitica perturbante per noi occidentali e poeticamente inedita.
BREVI INTERVISTE CON UOMINI SCHIFOSI
David Foster Wallace / Daniel Veronese / Lino Musella / Paolo Mazzarelli / Produzione TPE
C’è l’uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride come una cosetta incapace di vivere senza lui accanto a sostenerla. C’è l’uomo che vanta la propria infallibilità nel riconoscere la donna che «ci sta» senza fare storie. C’è quello che usa una propria malformazione per portarsi a letto quante più donne gli riesce. Quello che rimorchia in aeroporto una giovane in lacrime perché appena abbandonata dall’amato. Una galleria impietosa di mostri.
MAN RAY
Taiat Dansa / Palcoscenico Danza
L’americano di origine russo-ebraica Emmanuel Radnitzky (1890-1976), in arte Man Ray, è stato uno fra gli artisti più originali del Novecento: pittore, fotografo, grafico, regista cinematografico, costruttore di oggetti, figura chiave della leggendaria Parigi delle avanguardie anni Venti. La compagnia valenciana Taiat Dansa nello spettacolo Man Ray indaga la relazione feticista tra il fotografo e le sue muse, analizzando attraverso di essa la più generale relazione tra gli artisti uomini e le loro modelle femminili, fonte di ispirazione e oggetto di desiderio.
DERVISH
Ziya Azazi / Palcoscenico Danza
Filone mistico dell’Islam, il sufismo studia la casualità dell’esistenza ed esplora le ragioni della creazione dell’uomo e dell’universo in cui vive. Secondo questa filosofia l’uomo è un essere che ha bisogno di crescere e di essere illuminato. In Dervish l’artista turco Ziya Azazi interpreta in chiave contemporanea le danze della tradizione sufi.
MADE4YOU – PINK
Eko Dance Project + INTERPLAY LINK Elisa D’Amico, Francesco Dalmasso / Palcoscenico Danza
Eko Dance Project presenta cinque creazioni inedite di altrettante coreografe emergenti, selezionate da Pompea Santoro assieme a Paolo Mohovich. Un’edizione pink, completamente dedicata alla creatività femminile.
NELLA LINGUA E NELLA SPADA
Oriana Fallaci / Aléxandros Panagulis / Elena Bucci
Nella lingua e nella spada – in solo è un «melologo di più anime» che si ispira alla storia del poeta e rivoluzionario greco Aléxandros Panagulis e della giornalista e scrittrice italiana Oriana Fallaci. I due si incontrano per un’intervista il giorno in cui Aléxandros, per tutti Alekos, incarcerato per un attentato al dittatore Geōrgios Papadopoulos, viene liberato grazie a un forte movimento internazionale. I due restano allacciati, fra discussioni, lotte per la libertà, allegria, solitudini e speranze, fino alla morte di lui per un misterioso incidente, nel 1976.
DUO D’EDEN + PASTORALE
MM Contemporary Dance Company / Palcoscenico Danza
Duo d’Eden è una creazione del 1986 di Maguy Marin, ripresa nell’autunno 2020 dalla MM Contemporary Dance Company. I due danzatori della MMCDC interpretano con stile e padronanza un pezzo di rara bellezza, originale, molto difficile e articolato. Semplicemente un uomo e una donna, parrucca dai capelli lunghissimi per lei e tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità.
WHITE OUT
Piergiorgio Milano / Palcoscenico Danza
White Out è il termine con cui in montagna si definisce la perdita totale di visibilità, quando il biancore delle nuvole si fonde con il bianco della neve e cancella ogni riferimento nello spazio e nel tempo. Tre performer si muovono verso la vetta, la loro lotta per la «conquista dell’inutile» libera sul palcoscenico le emozioni delle altezze vertiginose e dell’’immensità delle montagne attraverso i linguaggi del circo, della danza contemporanea e dell’alpinismo.
CIARA
David Harrower / Elena Serra / Roberta Caronia / Produzione TPE
Ciara è una donna determinata e sensibile. Dirige con successo una piccola galleria d’arte contemporanea a Glasgow anche grazie alla sua capacità di mantenere relazioni con l’alta borghesia della sua città. Ma Ciara è anche figlia di un importante gangster, moglie di un criminale in ascesa e sorella di un tossicomane alla deriva. Il rapporto fra arte, mafia e riciclaggio in una città che non fatichiamo ad immaginare come una metropoli del Nord Italia.
LA CLASSE
Vincenzo Manna / Claudio Casadio
La classe è un intenso spettacolo di teatro civile sui temi dell’integrazione, dei modelli educativi, delle dinamiche che abitano la nostra società. Disoccupazione, conflitti sociali, criminalità, un decadimento che sembra inarrestabile. A peggiorare questa depressione, alla periferia della cittadina c’è lo «Zoo»: uno dei campi profughi più vasti del continente, rifugio di migliaia di disperati. E lì vicino un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro.
QUESTO È IL TEMPO IN CUI ATTENDO LA GRAZIA
Pier Paolo Pasolini / Fabio Condemi / Gabriele Portoghese
Questo è il tempo in cui attendo la grazia è una biografia onirica e poetica di Pasolini attraverso le sue sceneggiature. Georges Didi-Huberman nel suo saggio Come le lucciole scrive: «Tutta l’opera letteraria, cinematografica e persino politica di Pasolini sembra attraversata da momenti di eccezione in cui gli esseri umani diventano lucciole – esseri luminescenti, danzanti, erratici, inafferrabili e, come tali resistenti – sotto il nostro sguardo meravigliato».
INFERNO
Aldes / Roberto Castello / Produzione TPE / Palcoscenico Danza
Inferno è una creazione realizzata da Roberto Castello per Aldes. L’inferno nella cultura occidentale è il luogo dell’immaginario che più di ogni altro ha offerto spunti a predicatori, illustratori, pittori, scultori, narratori, registi, musicisti. È il luogo dell’espiazione delle colpe morali e materiali in cui i malvagi vengono puniti e il bene trionfa sul male. È il luogo del sovvertimento e del caos nella cui rappresentazione tutto può coesistere.
EKODANCEX10
Eko Dance Project / Palcoscenico Danza
Estratti di balletti del grande coreografo svedese Mats Ek, suo mentore e maestro di sempre, e alcuni lavori dell’ormai decennale repertorio di Eko Dance Project creati appositamente per i suoi danzatori.
LA STANZA DI REMO
Saveria Project / Produzione TPE
La stanza di Remo è il luogo in cui i ricordi di un partigiano, prigioniero politico nel campo di concentramento di Bolzano, si intrecciano con le esperienze di altre donne e uomini che hanno fatto la Resistenza. Ma è anche il luogo in cui trova spazio il bisogno di lotta dei ventenni afrodiscendenti, che si battono contro le discriminazioni razziali e di genere. La loro rabbia si confronta con la nostra storia, personale e collettiva, e con i nostri appuntamenti mancati.
NELLA SOLITUDINE DEI CAMPI DI COTONE
Bernard-Marie Koltès / Federica Rosellini / Lino Musella / Andrea De Rosa
Scritto nel 1986 e messo in scena l’anno successivo da Patrice Chéreau, Nella solitudine dei campi di cotone (Dans la solitude des champs de coton) di Bernard-Marie Koltès (1948-1989) fu messo in scena per la prima volta in Italia nel 1992. Uno dei più grandi drammaturghi europei del secolo scorso, Koltès fonda giovanissimo una sua compagnia teatrale e scrive diverse pièce che dirige lui stesso. Nella sua breve vita visita molti paesi nei due emisferi e scrive moltissimo, alcuni suoi lavori sono un patrimonio fondamentale del teatro europeo, da Negro contro cani a La notte prima delle foreste, Il ritorno al deserto, Nella solitudine dei campi di cotone e l’ultimo Roberto Zucco. Le sue opere, in edizione integrale, sono pubblicate da Arcadiateatro Libri in tre volumi.
ODIO GLI INDIFFERENTI
Saveria Project
La stanza del partigiano Remo, deportato nel campo di concentramento di Bolzano nel ’45, è in una casa di riposo nella bassa bolognese. Al suo interno oggetti, fotografie, libri e un televisore raccontano la sua vita quotidiana. Molti di quegli oggetti sono anche qualcosa di più. Inquadrandoli con un tablet, la persona che entra nella stanza vedrà comparire in realtà aumentata altre immagini, ascolterà le voci di donne e uomini che, come Remo, sono cresciuti sotto il fascismo e hanno lottato per la libertà.
VARIETÀ
Barbara Altissimo
LiberamenteUnico compie 20 anni di teatro, danza, spettacoli, formazione e progetti di lungo corso e vuole festeggiarli riportando sotto i riflettori le scene indelebili di questa storia, in un Varietà di emozioni nella “casa” che in questi anni ha accolto arte, talento e diversità, condividendo la trama impalpabile e delicata intrecciata dai tanti vissuti che hanno costituito l’ossatura delle quindici produzioni/creazioni di Barbara Altissimo.
VERTIGINE DI GIULIETTA
William Shakespeare / Caterina Mochi Sismondi / A porte aperte
Nel perimetro tracciato da una danza sul tema della “vertigine amorosa”, che indaga un’anima incline al vacillare e al perdersi dei giovani amanti, trova spazio la composizione coreografica e sonora: corpi, luce e musica live diventano voce di un medesimo canto, scandito in sequenze come brevi atti. L’uso della voce riporta, in inglese e italiano, parti del testo di Shakespeare, in forma musicale e ritmica. Pochi ed emblematici oggetti di scena e linee geometriche emergono quali elementi concreti e plastici, che si stagliano a contrappunto di questa atmosfera, dove i veri protagonisti sono il tempo e la distanza, la lotta e il dubbio.
LA SPOSA BLU
Charles Perrault / Silvia Battaglio – Zerogrammi / A porte Aperte
La sposa blu è liberamente ispirata alla fiaba di Barbablù raccontata da Charles Perrault. È una «scrittura di scena» che vede interagire una performer e tre preziose marionette degli anni ’40, appartenenti alla storica collezione Toselli e custodite presso l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco (To). Lo spettacolo è costruito su una drammaturgia composita e multidisciplinare che attinge alla danza, al teatro fisico e di figura e alla sperimentazione.
MODO MINORE
Enzo Moscato – Compagnia Teatrale Enzo Moscato / Casa del Contemporaneo
Il titolo Modo Minore allude tanto al carattere intimo e patetico dei brani musicali scritti in questo tono, quanto a componimenti poco noti o caduti nell’oblìo, quando addirittura non considerati di bassa qualità. Accompagnato da un organico strumentale da camera, Enzo Moscato attraversa diversi filoni della produzione vocale dagli anni ’50 ai ’70, guidato da un’idea di «musica inclusiva» che spazia dalla canzone urbana diffusa en plein air nei vicoli di Napoli a quella intonata nella penombra dei night club.