ARCHIVIO TPE
Stagione 2022/23
BUCHI NERI
Il difficile rapporto tra scienza e potere sarà al centro di alcuni spettacoli. Altri guarderanno al paradosso nel quale si è imbattuta la scienza dell’ultimo secolo che si è ritrovata di fronte a verità che sappiamo essere tali ma che non sappiamo spiegare. C’è forse un limite alla conoscenza?
ELENCO SPETTACOLI
PROCESSO GALILEO
Fabrizio Sinisi / Angela Dematté / Andrea De Rosa / Carmelo Rifici / Luca Lazzareschi / Milvia Marigliano / Produzione TPE
Andrea De Rosa collaborerà con tre artisti già apprezzati dal pubblico del Teatro Astra: il regista Carmelo Rifici e i drammaturghi Angela Dematté e Fabrizio Sinisi, con i quali ha immaginato uno spettacolo “a più mani” che rappresenta una vera novità per le modalità produttive e creative all’interno del panorama teatrale italiano. La vita e l’opera di Galileo rappresentano uno spartiacque per la nostra cultura, una chiave di volta della modernità occidentale. Tanto il suo contributo scientifico quanto la sua abiura hanno dato vita a un’onda lunga che è arrivata fino a noi: un big bang la cui espansione si mostra oggi nella sua forma più realizzata e problematica.
LEMNOS
Giorgina Pi / Bluemotion / Gabriele Portoghese / Produzione TPE
Lemnos è una drammaturgia originale che nasce da scoperte e risonanze con il presente, da viaggi alla scoperta di quei luoghi, da incontri e interviste. Dai diari scritti nei mesi di lavoro. Il mito narra che Ulisse e il giovane Neottolemo tornino a Lemnos, dove avevano abbandonato Filottete durante il viaggio verso Troia, per sottrargli con l’inganno l’arco donatogli da Eracle, senza il quale la guerra di Troia non potrebbe essere vinta. Alla fine, però, la rivoluzione interiore di Neottolemo modificherà l’esito della storia.
L’ANGELO DI KOBANE
Henry Naylor / Anna Della Rosa / Simone Toni / Produzione TPE
Chi ricorda l’assedio di Kobane? Era il 2014. Sono passati pochi anni, eppure di quei tragici fatti di guerra civile siriana resta una memoria evanescente e confusa, sopraffatta da sempre nuovi tragici sviluppi in un quadrante geopolitico senza pace.
KARNIVAL
Balletto Civile / Michela Lucenti / Produzione TPE
Fin dalla notte dei tempi il Carnevale è collegato al ciclico ritorno degli antenati che, sotto forme bizzarre, portano ai vivi un augurio di prosperità. Più che una festa è una diversa dimensione del sociale, una qualità particolare del tempo che impone comportamenti speciali. Se il teatro è l’ultima forma di spettacolo capace di assurgere a rito civile, il carnevale è l’ultima festività che ancora sfugge alla commercializzazione del calendario, capace di esprimere il rinnovamento attraverso il sovvertimento; la festa che celebra la vita attraverso la sua negazione e che, attraverso la maschera, mette a nudo la società. I personaggi di Karnival sono immersi nel colore per la festa in maschera di venerdì grasso.
EVERY BRILLIANT THING
Duncan Macmillan / Fabrizio Arcuri / Filippo Nigro
Un’autobiografia scandita da una lista di «cose per cui vale la pena vivere», una lista che si allunga con il tempo, dall’infanzia all’età adulta. L’elenco che il protagonista condivide con gli spettatori è imprevedibile, emozionante e personalissimo e si compone di episodi e aneddoti colti al volo nelle circostanze e nei luoghi più disparati della vita quotidiana. Momenti speciali, illuminazioni, piccole manie, incontri, emozioni e attimi indimenticabili attraverso cui il Narratore mette sempre più a fuoco il rapporto con il padre, il suo primo amore, il fallimento del suo matrimonio, la ricerca di aiuto nei momenti di difficoltà. Il tutto è un ingegnoso e disperato escamotage del protagonista nel tentativo di riavvicinare alla vita la propria madre, che ripetutamente tenta il suicidio.
COSTELLAZIONI
Nick Payne / Raphael Tobia Vogel / Elena Lietti / Pietro Micci / Produzione TPE
Nei testi del drammaturgo e sceneggiatore britannico Nick Payne (1984) giocano fisica quantistica, sentimenti, caso e libero arbitrio. Uno dei bizzarri risvolti della fisica quantistica è che potrebbero esistere un numero infinito di universi: tutto quello che può accadere, accade anche da qualche altra parte e per ogni scelta ci sono mille altri mondi in cui si è scelto in un modo differente. Payne prende spunto da questa teoria e la applica a un rapporto di coppia. Roland è un tipo alla mano, si guadagna da vivere facendo l’apicoltore, Marianne è una donna intelligente e spiritosa, lavora all’Università nel campo della cosmologia quantistica.
LA GILDA
Giovanni Testori / Laura Marinoni / Alessandro Nidi
Milano, immediato dopoguerra. Nel quartiere proletario Mac Mahon, sorto nel 1908-09 presso il Ponte della Ghisolfa e, all’epoca, estrema periferia nord della città, vive una donna dalle fattezze sinuose e provocanti che somiglia vagamente all’attrice americana Rita Hayworth e che, per questo, viene soprannominata “Gilda”. La protagonista si innamora di un balordo finito in carcere per ricettazione e lo mantiene «da gran signore» vendendo il proprio corpo. Ma ogni volta che un cliente le si avvicina, Gilda si sente prendere da un’ansia e da un timore che confinano con la vertigine, come se si trattasse sempre del primo. Laura Marinoni incontra un altro testo di Giovanni Testori.
TAVOLA TAVOLA, CHIODO CHIODO…
Eduardo De Filippo / Lino Musella
Tavola tavola, chiodo chiodo sono le parole incise su una lapide del palcoscenico del Teatro San Ferdinando di Napoli con cui Eduardo De Filippo omaggiò Peppino Mercurio, il suo macchinista per una vita, che – tavola dopo tavola – era stato il costruttore di quello stesso palcoscenico distrutto dai bombardamenti nel 1943. «Faccio parte di una generazione nata tra le macerie del grande Teatro – confessa Lino Musella – e che può forse solo scegliere se soccombere tra le difficoltà o tentare di mettere in piedi, pezzo dopo pezzo, una possibilità per il futuro». L’attore napoletano ha indirizzato le riflessioni emerse durante la pandemia sul mondo dello spettacolo e sulle sue sorti in una ricerca attraverso appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo.
FESTEN. IL GIOCO DELLA VERITÀ
Thomas Vinterberg, Lorenzo De Iacovo, Marco Lorenzi / Produzione TPE
Festen è tratto dall’omonima sceneggiatura del film danese diretto nel 1998 da Thomas Vinterberg, la prima opera aderente al manifesto Dogma 95 e vincitore al 51° Festival di Cannes. Festen racconta di una grande famiglia dell’alta borghesia danese, i Klingenfels, che si riunisce per festeggiare il sessantesimo compleanno del patriarca Helge.
LE MEMORIE DI IVAN KARAMAZOV
Fjodor M. Dostoevskij / Luca Micheletti / Umberto Orsini
Colpevole e innocente insieme, Ivan Karamazov ritorna qui a parlare come un uomo ormai maturo che sente di non aver ancora esaurito il suo compito e di dover chiarire le esatte dinamiche dei propri delitti e dei castighi perché ritiene che il suo personaggio sia troppo limitato per esprimere la complessità del suo pensiero. Ivan si confessa e cerca di raccontare la sua storia, nella ricchezza d’un linguaggio penetrante quanto immediato e nell’avvicendarsi degli stati psicologici d’una figura amletica e inafferabile. Umberto Orsini è il grande protagonista d’un inedito viaggio nell’umana coscienza che non teme di affrontare tabù antichi e moderni. Una confessione straziata e commovente, a metà tra la finzione letteraria e il «pirandelliano» dissidio con un personaggio in cui ritrova le espressioni più oscure del proprio io.
RIFARE BACH
Compagnia Zappalà Danza
Roberto Zappalà nutre da sempre una grande ammirazione per Johann Sebastian Bach. Nella sua ormai trentennale attività ha composto, sulle note del grande musicista tedesco, soli, duetti, trii e ensemble, fra le pagine coreografiche a lui più care. La musica cristallina e preziosa di Bach incarna per il coreografo siciliano l’ideale di un’arte pura e «onesta». Con Rifare Bach Zappalà mette ora al centro dell’universo coreografico il corpo con tutta la sua fragilità, quale elemento fondante e transito ineludibile. La naturale bellezza del corpo dei danzatori sulla musica di Bach trova in questa creazione un corollario nei suoni della natura e del mondo animale, che diventano delle mini-ouverture che introducono le note bachiane.
STORIA DI UN’AMICIZIA
Elena Ferrante / Luigi De Angelis / Chiara Lagani / Fiorenza Menni
Fanny & Alexander (Chiara Lagani e Luigi de Angelis) firmano la versione teatrale de L’amica geniale, la tetralogia di Elena Ferrante best-seller mondiale. «Fin dalle primissime pagine del primo dei quattro libri – spiega Chiara Lagani – la scrittura di Elena Ferrante è una di quelle che sa afferrarti per un braccio e trascinarti di colpo nelle profondità del tessuto denso della narrazione». Uno spettacolo in cui si dipana l’amicizia di una vita tra due bambine che diventeranno donne: Elena Greco (Chiara Lagani) e Lina Cerullo detta Lila (Fiorenza Menni). La loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di distanza e prossimità nutrono nei decenni il loro rapporto.
LA STOFFA DEI SOGNI
Armando Pirozzi / Massimiliano Civica / Renato Carpentieri
Una piovosa notte invernale. Durante una piccola tournée, un cabarettista dalla lunga e non sempre fortunata carriera va a trovare sua figlia, accompagnato da un giovane collega di scena e suo affezionato allievo. C’è di mezzo una bega familiare da risolvere, ma la figlia non gradisce l’intromissione del padre, da sempre assente e fuggiasco. Tra i due non corre buon sangue, la tensione è palpabile. D’altro canto, il giovane collega considera il suo maestro come un padre e cerca di aiutarlo.
MADE4YOU.EU + INTERPLAY LINK
Eko Dance Project / Eclectica
MADE4YOU.EU Stili diversi con un unico obiettivo, superare le barriere di genere per parlare dell’essenza umana. INTERPLAY LINK: RABBIA DA SALOTTO La performance è una carrellata di momenti, vissuti, respirati, sofferti, una verosimile considerazione della “rabbia da salotto”, quella sensazione di panico e orrore che attanaglia e acceca l’individuo quando si trova di fronte a persone indisponenti o ingiustizie evidenti.
FRANKENSTEIN
OHT / Filippo Andreatta / Silvia Costa / Stina Fors / Davide Tomat / Produzione TPE
OHT si confronta con un classico della letteratura occidentale, “Frankenstein o il moderno Prometeo”. Scritto da un’autrice ancora adolescente, il capolavoro di Mary Shelley anticipa l’ansia climatica contemporanea dando origine a un nuovo genere letterario; l’horror fantascientifico. Pubblicato nel 1816, Frankenstein non è solo un’icona letteraria ma anche una reazione estetica all’eruzione del vulcano Tambora in Indonesia, una delle più potenti mai registrate dall’uomo. Sorprendentemente vicino alle sfumature politiche della ricerca di OHT, Frankenstein è un mito in cui i paesaggi esteriori si confondono con quelli interiori. La radicalità del lavoro di Shelley si materializza nell’emancipazione della creatura perché il demone e quei paesaggi diventano un tutt’uno mentre Victor Frankenstein non sembra più in controllo di ciò che lo circonda.
IL COMPLEANNO
Harold Pinter / Peter Stein / Maddalena Crippa
Harold Pinter lo scrive a soli 27 anni, influenzato dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalla lettura del Processo di Franz Kafka. Diventerà una delle sue pièce più apprezzate e rappresentate. La vicenda parte da una situazione apparentemente innocua per poi sfociare nell’inverosimile. I suoi personaggi sono individui paurosi, isolati dal mondo in uno spazio ristretto, infelici ma al sicuro: soffocati dalla repressione, spesso non sono neanche consapevoli della loro condizione ma anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi. Fintantoché non arriva qualcosa, o qualcuno, a scuotere le loro certezze e a rappresentare una minaccia.
CIARA. LA DONNA GIGANTE
David Harrower / Elena Serra / Roberta Caronia / Produzione TPE
Ciara è una donna determinata e sensibile. Dirige con successo una piccola galleria d’arte contemporanea a Glasgow anche grazie alla sua capacità di intrattenere relazioni con l’alta borghesia della sua città. Ma Ciara è anche figlia di un importante gangster, moglie di un criminale in ascesa e sorella di un tossicomane morto. Il rapporto fra arte, mafia e riciclaggio si dipana in una città che non fatichiamo ad immaginare come una metropoli del Nord Italia. Ciara, la donna gigante dello scozzese David Harrower è stato rappresentato in anteprima a Edimburgo nell’agosto 2013.
RIVAGE À L’ABANDON, MATÉRIAU-MÉDÉE, PAUSAGE AVEC ARGONAUTES
Heiner Müller / Matthias Langhoff / Frédérique Loliée / Produzione TPE
Rivage à l’abandon, Matériau-Médée, Paysage avec Argonautes di Heiner Müller è una produzione internazionale che inaugura la collaborazione fra TPE e Comédie de Caen. La messa in scena è firmata dal maestro della regia Matthias Langhoff, uno degli ultimi eredi del Berliner Ensemble di Bertolt Brecht, e interpretata da Frédérique Loliée. Müller ha lavorato sul mito di Medea tutta una vita. Nel 1982-83 riunisce gli appunti in un trittico che rappresenta allo Schauspielhaus di Bochum con la collaborazione di Langhoff, che oggi decide di riallestirlo a Caen. L’opera di Müller qui non si limita a riscrivere la Medea di Euripide, ma torna alla tragedia greca per parlare del nostro tempo. Il trittico racconta il gioioso nichilismo delle nostre società, il vasto panorama deturpato dai detriti della storia, la lotta tra capitalismo e marxismo, tra Oriente e Occidente, tra uomini e donne in un contesto mondiale sempre più devastato.
BREVI INTERVISTE CON UOMINI SCHIFOSI
David Foster Wallace / Daniel Veronese / Lino Musella / Paolo Mazzarelli / Produzione TPE
C’è l’uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride come una “cosetta” incapace di vivere senza che ci sia lui accanto a sostenerla. C’è l’uomo che vanta la propria infallibilità nel riconoscere la donna che «ci sta» senza fare storie. C’è quello che usa una propria malformazione per portarsi a letto quante più donne gli riesce. Quello che rimorchia in aeroporto una giovane in lacrime perché appena abbandonata dall’amato. Una galleria impietosa di mostri. Attore, drammaturgo, regista, nato a Buenos Aires nel 1955, Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino contemporaneo, porta in scena le Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace, lo scrittore-culto nato a Ithaca (Ny) nel 1962 e morto suicida nel 2008 a 46 anni.
INSECTO PRIMITIVO
Compagnia Elías Aguirre Imbernon
«Mi appassiona la vita degli insetti. Contiene tutto Shakespeare e Sade», diceva Luis Buñuel. Gli insetti conducono una vita che possiamo perfettamente comparare alla danza: breve, effimera ed intensa. I loro corpi molto spesso sostengono strutture biologiche, corazze e architetture di diversa misura e forma. Succede anche a noi umani che sosteniamo il peso delle nostre invisibili armature, con le nostre protezioni e i fardelli quotidiani. Cosa accadrebbe se gli uomini vivessero ogni giorno come insetti selvaggi consapevoli di una morte imminente? Forse la nostra vita, così effimera, diventerebbe essa stessa una atavica, arcaica e sublime danza corale, che diventa coscienza vitale condivisa.
RISATE DI GIOIA
Le belle bandiere / Elena Bucci / Marco Sgrosso / Produzione TPE
Com’erano gli spettacoli teatrali del passato? Come risuonavano le voci e i gesti? Come provavano le compagnie di Eleonora Duse o di Tommaso Salvini? Quali erano il fascino e le miserie degli attori dell’Ottocento? Come recitavano gli istrioni della Commedia dell’Arte? E cosa è sopravvissuto di quell’arte nella sorprendente meteora del varietà? Due artisti di straordinaria sensibilità come Elena Bucci e Marco Sgrosso raccontano com’era il mondo del teatro prima dell’invenzione della televisione e del cinema, con uno spettacolo ispirato alle opere: Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano, Antologia del grande attore di Vito Pandolfi e a diverse autobiografie, biografie, epistolari e memorie. In un teatro addormentato, tra quinte impolverate e sipari cadenti, riflettori bruciati e nidi di uccelli, rilucono i mestieri che furono: i suggeritori, i trovarobe, gli attori, i guitti, i capocomici, le primedonne, le cantattrici, i brillanti, i portaceste, le balie, le attrici e gli attori che fecero il salto dal teatro e dal varietà al cinema e alla televisione.
NOTTUARI
Thomas Ligotti / Fabio Condemi / Produzione TPE
Pessimista, ironico e misterioso, Thomas Ligotti (Detroit, 1953) è uno dei più immaginifici scrittori della sua generazione. Nei suoi racconti si ritrovano echi della grande letteratura horror di Howard P. Lovecraft, richiami al cinema espressionista, all’arte contemporanea e ad autori in apparenza lontanissimi come Emil Cioran, Dino Buzzati, Jorge Luis Borges, Danilo Kiš e Giacomo Leopardi. In Nottuari Fabio Condemi ci lascia alla deriva su quel bateau ivre che è la scrittura di Ligotti. Un ragazzo non riesce più a dormire perché perseguitato dagli incubi e consulta una vecchia che nasconde in una scatola un essere di rara luminosità e purezza: un angelo? Un essere solitario con un segreto agghiacciante aspetta la notte di Halloween per dare caramelle ai bambini.
BAYADÈRE. IL REGNO DELLE OMBRE
Nuovo Balletto di Toscana / Cristina Bozzolini / Michele Di Stefano
MEDEA. UNA MADRE
Antonio Tarantino / Seneca / Euripide / Liv Ferracchiati / Anna Coppola / Francesca Cutolo / Produzione TPE
Una teca al centro della scena e, al suo interno, un simulacro: Medea come oggetto di indagine. Sono i suoi stessi figli che, in un gioco fuori dal tempo, provano a ricostruire chi sia la madre e il movente dell’azione che l’ha resa mito.
La ricerca procede attraverso il vaglio di alcuni dei tanti punti di vista che hanno raccontato le sue gesta, vengono esaminate le diverse riscritture, che i due affrontano come fossero pareri di testimoni oculari, non dimenticandosi di giocare.
EL ENSAYO
Compagnia Kurtidos
El Ensayo come dice la parola spagnola LA PROVA è una delle giornate di lavoro (riproducibile nel lungo periodo) di una compagnia di danza formata da ballerini over 50 che mette in evidenza diversi fattori che caratterizzano l’approccio di questo tipo di danzatore alla creazione coreografica. Una prova aperta alla ricerca dei pezzi giusti da inserire in un nuovo spettacolo. Cosa succede quando ormai abbiamo imparato quasi tutto del nostro corpo, quando siamo degli artisti maturi e dobbiamo usare uno strumento di lavoro che non è più giovane. La domanda è: come si sostituisce la potenza e la freschezza della gioventù? Risposta: con l’affascinante tesoro dell’esperienza.
PRINCIPIA
Alessio Maria Romano / Linda Dalisi / Produzione TPE
Principia è innanzitutto un esperimento la cui scelta del titolo è un omaggio a Isaac Newton, un richiamo ai suoi Principia matematici, al testo dove vennero enunciate le leggi della dinamica e la legge di gravitazione universale. Nel teorizzare interazione e attrazione tra corpi celesti, Newton ci parla di materia conosciuta, ancora ignaro della massa mancante, quel 90% di universo formato da energia e materia oscura, quella ipotetica componente che non emette radiazione elettromagnetica ed è attualmente rilevabile solo attraverso i suoi effetti gravitazionali. La materia oscura è ovunque.
LA TECNOLOGIA DEL SILENZIO
Erika Z. Galli / Martina Ruggeri / Giorgina Pi / Produzione TPE
La Tecnologia del Silenzio è un’operetta rock ispirata alla science fiction e alla filosofia della scienza femminista. Omaggiando Ursula Le Guin e Donna Haraway, seguendo i passi e le speculazioni di giovani filosofe e scienziate come Angela Balzano e Laura Tripaldi, lo spettacolo è una piccola favola fantascientifica in cui due persone si incontrano e con parole sussurrate e cantate rendono (post)umane questioni rimosse. Ci troviamo in un aeroporto: una hostess, una viaggiatrice e un coro fantasmatico vivono un tempo irreale, scandito da scene sospese che hanno al centro interrogativi oscurati dalla scena pubblica. Domande nevralgiche sul rapporto tra cultura e natura, medicina e corpo femminile, sull’ecologia oscura di Timothy Morton si inseriscono nelle vite di due donne di età e storie differenti – Monica Demuru e Cristina Parku – trasformandosi in dialoghi dal sapore fantasy che vogliono alimentare le domande e non pretendono risposte.
BENJI
Associazione Baretti / A Porte Aperte
Con questo testo del 1987 Claire Dowie, drammaturga, attrice e poetessa del circuito della stand-up comedy londinese, ha vinto il premio Time Out nel 1988. Molti dei suoi lavori sono legati a temi di genere, spesso complessi e controversi. È anche per questo motivo che l’autrice, spesso anche interprete dei suoi testi, predilige esibirsi in piccoli teatri o club, dove la dimensione di intimità facilita la comunicazione con il pubblico. «In scena la sola attrice con due sedie affronta una sorta di confessione / intervista / testimonianza, rivolta al pubblico nella maniera più diretta possibile. Una confessione dolorosa e intima, la condivisione di una storia terribile, scomoda e commovente», spiega il regista Lorenzo Fontana.
FAVOLA
Piccola Compagnia della Magnolia / Produzione TPE / A Porte Aperte
Favola, una tragedia da camera contemporanea». I protagonisti – G. e D. – sono una coppia. Sul palco tre sogni, la ripetizione in tre epoche diverse di uno schema tragico: la sopraffazione dell’uomo sulla donna, del padre sul figlio, del più forte sul più debole. «Il ponte di accesso a questa via oscura è un grande schermo: luogo del rimosso, della trasformazione, setaccio della memoria di sequenze perdute». Ma Favola è anche l’esperimento di un teatro politico praticato con gli strumenti della poesia: «Un rito laico – spiega Sinisi – che mette in discussione la giustizia della società attuale.