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Edipo Re

Andrea De Rosa

Teatro Astra

16 > 19 gennaio 2025

In una città che non vediamo mai, un lamento arriva da lontano. È Tebe martoriata dalla peste. Un gruppo di persone non dorme da giorni. Come salvarsi? A chi rivolgersi per guarire la città che muore? Al centro della scena, al centro della città, al centro del teatro c’è lui, Edipo. Lui, che ha saputo illuminare l’enigma della Sfinge con la luce delle sue parole, si trova ora di fronte alla più difficile delle domande: chi ha ucciso Laio, il vecchio re di Tebe? La risposta che Edipo sta cercando è chiara fin dall’inizio, e tuona in due sole parole “sei tu”. Ma Edipo non può ricevere una verità così grande, non la può vedere. Preferisce guardare da un’altra parte. Sarà la voce di Apollo, il dio nascosto, il dio obliquo, a guidarlo attraverso un’inchiesta in cui l’inquirente si rivelerà essere il colpevole. Presto si capirà che il medico che avrebbe dovuto guarire la città è la malattia. Perché è lui, Edipo, l’assassino e quindi la causa del contagio. La luce della verità è il dono del dio. Ma anche la sua maledizione.

Note di regia
La novità più importante di questo adattamento del testo di Sofocle consiste nell’aver affidato allo stesso attore i ruoli di Tiresia e di tutti i messaggeri. Non si tratta solo di uno stratagemma registico, ma di mettere in scena un personaggio che, di volta in volta, rappresenti una manifestazione del dio Apollo, della sua voce oscura, dei suoi oracoli. Questo spettacolo sarà per me un proseguimento del lavoro iniziato con Le Baccanti. Se in quello tutto ruotava intorno alla figura e alla voce di Dioniso, in questo il protagonista nascosto sarà Apollo. A queste divinità non dobbiamo smettere di prestare ascolto se è vero, come dice Platone, che “i più grandi doni vengono dati agli uomini dagli dèi attraverso la follia”. Alla follia di cui gli dèi ci fanno dono, sia pur a prezzo del terribile dolore che attraversa entrambe le tragedie, è sicuramente legata la nascita, forse anche il destino, del teatro occidentale.
Andrea De Rosa

Note sul testo
Questa traduzione di Edipo re la considero, in un certo senso, un saggio su Apollo. Non solo perché Andrea De Rosa mi ha domandato di comporre appositamente un inserto originale che funzionasse come una sorta di preghiera, capace di evocare alcune fra le caratteristiche meno conosciute di questo dio spesso considerato solare e aggraziato – Apollo come essere capriccioso, vendicativo, infantile, ambiguo, competitivo, sanguinario. “Il dio con il coltello in mano”, come scrive Marcel Detienne. Ma soprattutto perché l’oscura e indefinibile specificità di Apollo è sicuramente legata al rapporto col linguaggio. Profezie, nascondimenti, mediazioni, enigmi – insomma “le parole del dio”, un’espressione che ricorre spesso in questo spettacolo – fanno di Edipo re una vera e propria “tragedia del linguaggio”. È nel linguaggio che la verità, qualunque essa sia, “va in scena”, non tanto come lo sviluppo di un racconto quanto come lo svolgimento di un rito, di un mistero.
Fabrizio Sinisi

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«Questo allestimento […] ha finalmente il coraggio di trattare la materia mitica e tragica con il rispetto e l’intelligenza che oggi meriterebbero.»

Sergio Lo Gatto, Teatro e Critica

«La regia di De Rosa è di tale efficacia che crea uno spettacolo potente e tormentoso, in cui emerge, dalla scena, la violenza tellurica e l’impassibilità degli dei celesti da cui ha origine la tragedia.»

Roberto Mussapi, Avvenire

«Nel solco della lezione impartita per sempre dalla tragedia greca, s’invera in tal modo – ciò che stabilisce il raro pregio di questo spettacolo ad un tempo severo e attraversato dagli aliti di un segreto calore – quello ch’è sempre stato, e non può non essere, il fine del teatro.»

Enrico Fiore, Corriere del Mezzogiorno

«Marco Foschi è di umanissima resa nel percorso dolente dell’uomo alla ricerca della verità, toccante nel fondere mente e cuore con sfumature e accenti di toni.»

Giuseppe Distefano, Exibart

«De Rosa individua il nucleo della tragedia allestendo uno spettacolo che sa coinvolgere tanto emotivamente che razionalmente lo spettatore.»

Laura Bevione, Hystrio

Bonus track

Galleria fotografica


  • Durata
    75 min

Orari


  • Gio 16 Gennaio
    20:00
  • Ven 17 Gennaio
    21:00
  • Sab 18 Gennaio
    19:00
  • Dom 19 Gennaio
    17:00

Crediti


  • di

    Sofocle
  • traduzione

    Fabrizio Sinisi
  • adattamento e regia

    Andrea De Rosa
  • con (in o.a.)

    Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini
  • scene

    Daniele Spanò
  • luci

    Pasquale Mari
  • suono

    G.U.P. Alcaro
  • costumi

    Graziella Pepe
  • realizzati presso il

    Laboratorio di Sartoria Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
  • produzione

    TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
  • con il patrocinio di

    Consolato Generale della Repubblica Ellenica in Torino