Edipo Re
Sofocle / Andrea De Rosa
Teatro Astra
8 > 17 marzo 2024

Edipo, assurto da Sofocle a simbolo universale, è il paradigma più famoso dell’eterno dissidio tra libertà e necessità, tra colpa e fato. Arrivato al potere grazie alla propria intelligenza, Edipo è costretto, attraverso una convulsa indagine retrospettiva, a scoprire che il suo passato è una lunga sequenza di orrori e delitti, e a riconoscere la drammatica verità delle ultime, desolate parole del Coro: “Non dire felice uomo mortale, prima che abbia varcato il termine della vita senza aver patito dolore”. Andrea De Rosa mette in scena la tragedia per eccellenza, la tragedia “dell’uomo che ha più sofferto, per questo ha svelato l’enigma dell’uomo”, secondo la definizione di Nietzsche.
Edipo è l’esempio massimo dell’uomo che cerca, che desidera vedere con i propri occhi: assetato di verità conduce un’inchiesta. Vuole sapere chi ha ucciso Laio, il re di Tebe. L’indagine – che all’inizio sembra rivolta verso l’esterno – trasformerà Edipo in oggetto di scoperta. Risolto l’enigma della Sfinge il conflitto non si risolve, anzi trasforma Edipo nel modello dell’uomo. È il medico che si scopre malattia. Tebe è infetta – vittima del loimòs che è pestilenza, fame, epidemia – e proprio Edipo, diventato re, è il malanno. È l’uomo che per salvare la città deve giustiziare chi ha ucciso Laio. Ma è proprio lui lui l’assassino: armato di un’intelligenza conquistatrice si rivelerà mïasma, contagio che investe tutto quanto. Quando scoprirà la propria verità, le proprie radici, la sua scelta è l’unica possibile: accecarsi nella solitudine, strapparsi via i propri stessi occhi. Ha oltraggiato l’ordine che governa la vita umana. Prima non sapeva, ora sa. Da cieco, egli sa. Il verbo greco per esprimere questo legame tra il guardare la verità e sapere è il perfetto del verbo orao, ovvero oida che significa “io so perché ho visto”. Quando la luce si è fatta su Edipo proprio allora egli vede per la prima volta, e rinuncia alla luce. Edipo è inquirente che si rivela colpevole; è medico portatore di virus; è Edipo e nel suo stesso nome ci sono le tracce, è l’uomo “dal piede gonfio”, ricordo dell’infermità da bambino esposto, ma è anche colui che sa risolvere l’enigma del piede, e quando la Sfinge chiede lui risponde “Oida”, lo so. Edipo ha visto, ha saputo, si è strappato via gli occhi, da solo.
Come è terribile conoscere.
Sofocle, Edipo Re
Orari
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Ven 08 Marzo21:00
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Sab 09 Marzo19:00
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Dom 10 Marzo17:00
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Mar 12 Marzo21:00
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Mer 13 Marzo19:00
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Gio 14 Marzo20:00
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Ven 15 Marzo21:00
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Sab 16 Marzo19:00
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Dom 17 Marzo17:00
Crediti
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di
Sofocle -
traduzione
Fabrizio Sinisi -
adattamento e regia
Andrea De Rosa -
con
Marco Foschi, Roberto Latini e cast in via di definizione -
scene
Daniele Spanò -
luci
Pasquale Mari -
suono
GUP Alcaro -
produzione
TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura.