Dentro
Giuliana Musso
Teatro Astra
5 > 7 dicembre 2023

Dentro non è teatro d’indagine, è l’indagine stessa, quando è ancora nella vita; non è un lavoro sulla violenza ma sull’occultamento della violenza. È la storia di una violenza che si consuma tra le mura di una casa, di un abuso che nessuno vuole vedere. Lo racconta Giuliana Musso, la drammaturga, che entra nella storia, su un palco che si tinge di rosso. Il rosso della rabbia che provoca l’ingiustizia.
Questa è la storia di una verità chiusa dentro ai corpi e che lotta per uscire allo scoperto, di un’esperienza difficile da ascoltare, di una madre che scopre la peggiore delle verità. È la storia di una figlia che odia sua madre e di un padre innocente fino a prova contraria. E ancora di terapeuti, consulenti, educatori, medici, assistenti sociali, avvocati che non vogliono sapere la verità. Il segreto ha un contenuto preciso e un fine positivo: protegge qualcosa o qualcuno. Il segreto silenzia una verità che potrebbe danneggiare degli innocenti. Anche la censura ha un contenuto preciso ma il suo fine è contrario a quello del segreto: danneggia gli innocenti, protegge vili interessi. Il tabù invece è il puro terrore di sapere, per questo il suo contenuto rimane ambiguo e indeterminato. La violenza sessuale è un segreto che permane tutta una vita dentro alle case, dentro agli studi dei medici, degli psicoterapeuti o degli avvocati, in quelle dimensioni private in cui le vittime possono restare confinate senza venire riconosciute. Perché i fini compassionevoli del segreto quasi sempre si fondono con quelli vergognosi della censura e con quelli inconsci del tabù. L’esistenza stessa delle vittime, con la loro rabbia inavvicinabile o con il loro inconsolabile dolore, ci turba fino alle radici e così, pur di non maneggiare l’odio dei padri, deploriamo quello dei figli. Storia antica quanto il patriarcato: narrazioni che sono strategie di rimozione e occultamento, prime tra tutte la normalizzazione stessa dell’abuso e la colpevolizzazione della vittima. Persino le storie fondanti della civiltà occidentale sono tutte storie di traumi, eppure, mentre conosciamo tutto di Edipo, di Laio invece, il padre assassino, sappiamo ben poco. Da sempre, pur di salvare l’ordine dei padri, costruiamo impalcature concettuali che fanno perdere consistenza alla realtà dei traumi e alla voce dell’esperienza. E se la nostra esperienza di violenza non può essere riconosciuta allora viene minata alla radice la nostra dimensione ontologica, noi stessi forse smettiamo di esistere. Dentro non è teatro d’indagine, è l’indagine stessa, quando è ancora nella vita, la mia stessa vita, non è un lavoro sulla violenza ma sull’occultamento della violenza. Dentro è un piccolo omaggio teatrale alla verità dei figli.
«E poi mi dice che di questa faccenda nessuno vuole più sentirne parlare, nemmeno sua figlia. Ma lei, questa storia, a me, la vuole raccontare tutta.»
dal copione
Galleria fotografica
-
Durata90 min
Orari
-
Mar 05 Dicembre21:00
-
Mer 06 Dicembre19:00
-
Gio 07 Dicembre20:00
Crediti
-
drammaturgia e regia
Giuliana Musso -
con
Maria Ariis e Giuliana Musso -
musiche originali
Giovanna Pezzetta -
consulenza musicale e arrangiamenti
Leo Virgili -
scene
Francesco Fassone -
assistenza e direzione tecnica
Claudio Parrino -
produzione
La Corte Ospitale -
coproduzione
OperaEstate Festival Veneto -
con il sostegno di
Ministero della Cultura e Regione Emilia-Romagna -
ideato per
Biennale Teatro 2020 Atto Quarto NASCONDI(NO) -
si ringraziano
Nuovo Teatro Lavaroni Artegna, Associazione Amici del Teatro, Servizi Teatrali – Casarsa della Delizia