Nel copione più censurato di Fassbinder una moderna Passione ma anche tutte le ferite aperte della guerra e del dopoguerra: il nazismo e l’antisemitismo, la corruzione capitalistica e la violenza metropolitana. Scritto nel 1975, rappresentato per la prima volta nel 2009.
I rifiuti, la città e la morte è una gangster story ambientata nei bassifondi di Francorte. Una moderna Passione in cui, a fare le spese della natura crudele degli uomini è una giovane prostituta, Roma B. Da lei dipende la sorte della città, in cui infuria la battaglia tra forze conservatrici filo-naziste e poteri economici neo-liberal. Nonostante nascesse proprio per portare all’attenzione del pubblico la nascita di un “nuovo antisemitismo”, il testo fu accusato di antisemitismo e la sua rappresentazione in Germania bloccata per oltre trent’anni.
Spiega il regista, Giovanni Ortoleva: «Fassbinder ha sempre anelato ad un mondo in cui gli uomini non sfruttano gli altri uomini usando la loro paura, la loro solitudine. Un mondo utopico che proietta il suo alone sui suoi testi, come un sole nascosto dietro la collina».
Durata
90 min
Orari
Mar 18 Ottobre
21:00
Crediti
di
Rainer Werrner Fassbinder
traduzione
Roberto Menin
regia
Giovanni Ortoleva
scene e costumi
Marta Solari
realizzazione costumi
Daniela De Blasio
sarte
Rossana Cavallo, Rocio Orihuela
movimenti di scena
Leda Kreider
musica
Pietro Guarracino
disegno luci
Andrea Torazza
fonica
Massimo Calcagno
costruzioni
Giovanni Coppola
assistente alla regia
Gabriele Anzaldi
assistente volontaria
Federica Balletto
con
Gabriele Benedetti, Marco Cacciola / Giovanni Drago, Andrea Delfino, Anna Manella, Camilla Semino Favro, Edoardo Sorgente, Werner Waas
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