
FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI
COME GLI UCCELLI
10 ottobre 2023
Disperatamente giovani e innamorati, Eitan e Wahida (di origine ebrea lui, di origine araba lei), si conoscono a New York, in una delle scene d’incontro d’amore tra le più belle che siano finora state scritte per il teatro. A dispetto delle loro origini, il loro amore fiorisce e cerca di resistere alla realtà storica con cui i due ragazzi devono inevitabilmente fare i conti. Ma nel loro destino, qualcosa va storto sull’Allenby Bridge (Hebrew: אלנבי גשר Gesher Allenby), il famoso ponte che collega (ma allo stesso tempo divide, perché i controlli sono serratissimi e non a tutti è permesso il passaggio) Israele e Giordania.
Eitan rimane vittima di un attentato terroristico proprio su quel ponte (luogo e simbolo) e cade in coma. La storia personale dei protagonisti si intreccia alla Storia, con la “S” maiuscola, di attentati, conflitti, odi che ormai da troppi anni continua in quelle terre e tra le due culture di cui i protagonisti sono inevitabilmente esponenti. Durante il coma, in una dimensione sospesa, simbolica e potente, i piani temporali si intrecciano, si sospendono e si sovrappongono. Da luoghi diversi, infatti, arrivano, i genitori e i nonni a fare visita al ragazzo. Per tutti loro sarà l’occasione di guardare negli occhi la verità più nascosta, di affrontare il dolore dell’identità, il demone dell’odio, le ideologie più rigide che appartengono a ognuno dei personaggi e quindi a ognuno di noi. Sarà l’occasione per capire come resistere all’uccello della sventura che si scaglia contro il cuore e la ragione di ciascuno.
Con questo testo teatrale si superano il tempo e lo spazio, percorrendo vicende familiari di diverse generazioni ambientate in diversi luoghi geografici e si percorre un’indagine emotiva sulla propria identità culturale e genetica e sulle proprie origini. Cosa sappiamo dei segreti del nostro passato, della storia delle nostre famiglie? Di quanti momenti oscuri della storia e di quali violenze siamo eredi senza saperlo? Siamo davvero il DNA che ci scorre nelle vene oppure è tutto molto più complesso? Se nasciamo nel letto del nostro nemico, come possiamo evitare che il sangue che scorre nelle nostre vene diventi una mina antiuomo? So davvero chi sono?
Powerful and painful, Wajdi Mouawad’s theatrical masterpiece, translated in Italian for the national premiere directed by Marco Lorenzi, tells the love story between Eitan, an Israeli young man, and Wahida, an Arab girl. They live in a reality made of conflicts, pain, hate and terrorist attacks.
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Orari
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Mar 10 Ottobre20:00
Crediti
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di
Wajdi Mouawad -
consulente storico
Natalie Zemon Davis -
traduzione
Monica Capuani -
del testo originale
Tous les oiseaux -
adattamento
Lorenzo De Iacovo, Marco Lorenzi -
regia
Marco Lorenzi -
con
Aleksandar Cvjetković, Elio D’Alessandro, Said Esserairi, Lucrezia Forni, Irene Ivaldi, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Federico Palumeri, Rebecca Rossetti -
assistente alla regia
Lorenzo De Iacovo -
dramaturg
Monica Capuani -
scenografia e costumi
Gregorio Zurla -
disegno luci
Umberto Camponeschi -
disegno sonoro
Massimiliano Bressan -
vocal coach e composizioni originali
Elio D’Alessandro -
esecuzione al pianoforte de La marcia del tempo e Valzer per chi non crede nella magia
Gianluca Angelillo -
video
Full of Beans – Edoardo Palma & Emanuele Forte -
consulente lingua ebraica
Sarah Kaminski -
consulente lingua tedesca
Elisabeth Eberl -
un progetto di
Il Mulino di Amleto -
produzione
A.M.A. Factory, TPE – Teatro Piemonte Europa, Elsinor Centro di Produzione Teatrale e Teatro Nazionale di Genova -
in collaborazione con
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Festival delle Colline Torinesi -
con il sostegno di
ART-WAVES Produzioni 2022 e 2023 Fondazione Compagnia di San Paolo -
immagine di copertina
Paolo Arlenghi